Nella seduta di venerdì 23 marzo, la Giunta comunale ha adottato i
criteri per la concessione delle borse lavoro, ispirati agli standard di
efficienza e trasparenza. Il procedimento sarà aperto annualmente da un avviso
pubblico pubblicato nel sito e con manifesti murali. Le domande di
partecipazione potranno essere presentate dai cittadini residenti nel Comune
con un reddito pari o inferiore ad euro diecimila, e a ciascuna di esse verrà
attribuito un punteggio risultante dall’applicazione di parametri determinati
quali il reddito, la composizione del nucleo familiare, ed alcune situazioni di
bisogno (handicap, sfratti, ex detenzione, ragazze madri e altre) con
esclusione di qualsiasi discrezionalità. Il periodo di svolgimento, pari a quattro
mesi al massimo, potrà essere prorogato una sola volta per accertate esigenze,
mentre per situazioni di bisogno improvvise e sopravvenute alla presentazione
delle domande, e soltanto nei limiti del 15% del budget annuo, le borse potranno
essere concesse indipendentemente da questi criteri, ma in questo caso
occorrerà una dettagliata motivazione delle assistenti sociali, diretta a
spiegare le ragioni della eccezionalità. Inoltre, tutte le decisioni
riguardanti il nuovo sistema saranno adottate dal dirigente come organo di
gestione, con esclusione di qualsiasi decisione degli organi politici. Nonostante
che su questo argomento gli uffici
comunali abbiano operato benissimo, con uno strumento che è servito a dare le
prime parziali risposte alle donne e ai giovani in difficoltà economiche e
sociali, ora introduciamo un ulteriore elemento di trasparenza. Considerato che
le domande di sostegno economico e di avvio al lavoro sono in aumento, avviamo un
regolamento che potrà dare ulteriori risposte in termini di trasparenza e di
aiuto sociale. Sono contento che, dopo aver discusso la bozza proposta dal consulente
gratuito Francesca Randazzo e dopo la creazione del gruppo di lavoro sulle
tematiche sociali, composto, oltre che dalla Randazzo, anche da Francesco Cannizzo
e dalla dottoressa Eloisa Ragusa, si sia arrivati in tempi brevi, anche grazie
all’apporto degli assessori Piero Gurrieri e Giovanni Caruano, a redigere
questo strumento di governo delle difficoltà sociali.