Non si può sempre e comunque sbandierare il sindaco per
nascondere le proprie insufficienze: è questa la mia risposta alle dichiarazioni dei vertici
dell'Udc di Vittoria che, nella conferenza stampa di ieri, hanno spiegato le
ragioni che li hanno indotti a lasciare l'attuale maggioranza di governo.
Ho tenuto al rapporto con l'Udc e non a caso ho mantenuto vacanti i posti
nell'Amministrazione locale, proprio per agevolare un loro agile reingresso. Ho
anche sollecitato il Pd a trovare soluzioni condivise, che tenessero in debito
conto gli impegni programmatici. Ho chiesto un progetto condiviso per un
rilancio del mercato di Fanello e delle attività legate allo sviluppo
economico, ma il progetto dell'Udc sul mercato non era gradito e non era
condiviso dai più. Ciononostante, mi sono sempre detto disponibile ad attuare
quanto più possibile delle proposte dell'Udc, dichiarandomi nettamente
contrario ad una sola di esse: la chiusura della Vittoria Mercati e l'affidamento
della struttura di Contrada Fanello all'Emaia., ritenendo tale proposta
illogica, dannosa e, oltretutto, non contemplata nel programma elettorale. Mi
rammarica la scelta della segreteria dell'Udc, ma continuo a nutrire rispetto
per l'Udc stessa e per i suoi esponenti. Tuttavia, posso sintetizzare tutto in
questo dato: io non ho disatteso gli impegni programmatici, ma è stata l'Udc a
disattendere le mie aspettative di un'efficace azione amministrativa e di
esecuzione degli obiettivi programmatici che le avevo conferito.