Vittoria non può svegliarsi con la paura di tornare agli anni del terrore o delle estorsioni o, comunque, degli attentati di qualunque tipo come quello perpetrato l'altra notte a Vittoria nei confronti di
un'azienda commerciale di Via Generale Cascino. Diciamo
assolutamente no agli atti
intimidatori e agli attentati. Quest'ultimo, tra l'altro, avrebbe
potuto essere pericolosissimo perché avrebbe potuto procurare la
perdita di vite umane. Quindi la città deve ribellarsi; Vittoria
deve essere una città libera da qualunque tipo di mafia e di
criminalità. Siamo assolutamente certi che le forze dell'ordine, con
in testa la Questura, faranno un ottimo lavoro ed assicureranno al
più presto i responsabili alla giustizia; noi, però, da parte
nostra, dobbiamo denunciare tutto e subito. Il mio è un appello
forte a non avere alcun tipo di reticenza e chiunque sappia qualcosa
abbia piena fiducia nelle forze dell'ordine, abbia piena fiducia in
una magistratura e in un'attività inquirente che sono di primo
livello e di primo piano; diano tutte le informazioni possibili;
chiunque abbia potuto vedere o notare qualcosa, lo riferisca agli
inquirenti e dimostri che Vittoria è una città democratica che
combatte in tutte le sue componenti la criminalità; oggi è toccato
ai titolari di Elios: domani può toccare ad uno di noi. Quindi, come
ci hanno insegnato la strage di Vittoria o altro, la criminalità è
un problema di tutti, non soltanto di chi ha subito l'attentato.
Diamo una risposta forte, immediata, che è quella, appunto, di
denunziare subito tutti i movimenti sospetti e tutto ciò di cui si è
a conoscenza da parte degli imprenditori, così come da parte di
qualunque privato cittadino che abbia visto. Il Comune può e deve
fare la sua parte, che è quella di sollecitare le coscienze a
denunciare, a testimoniare e ad utilizzare anche il Comune come
luogo da dove poter avviare una campagna di sensibilizzazione forte
nei confronti della denuncia e del ripudio dell'omertà”.