Condivido e sono compiaciuto del rinnovato clima d'intesa politica e della ritrovata unità d'intenti tra
l'assessore Gurrieri ed il segretario del Pd. Ritengo, però che la loro azione parta con il piede sbagliato e mi costringe, mio malgrado,
ad introdurmi nel dibattito, visto che si sbilanciano in ricette programmatiche
che coinvolgono l'amministrazione e la sua azione futura. Per il loro programma
futuro, la vera azione è ridurre i costi della politica; penso che siano ben
lontani dalla realtà e non abbiano compreso quali priorità necessitino in
questo momento in città. I costi della politica sono temi buoni per i livelli nazionali
e regionali, dove le ventimila euro dell'indennità e i benefit sono la regola e
dove la riduzione del numero dei parlamentari sarebbe buona cosa, come lo
sarebbe anche l'eliminazione o una fortissima riduzione del contributo
elettorale ai partiti. Temi che, però, non possono essere utilizzati come
ricetta per le amministrazioni locali, dove invece le indennità sono veramente
ridotte all'osso.
Quindi, non tanto perché non potremmo accettare la riduzione
dei novecento euro di un assessore o le milleseicento euro di un sindaco che
non si mettono in aspettativa dal loro lavoro, ma anche perché le eventuali
percentuali di tagli, che potrebbero essere il venti o il trenta per cento, non
diminuirebbero di alcunché, se non di poche migliaia di euro, il bilancio
comunale; viceversa, non arricchirebbero una seria politica d'intervento, data
la loro scarsa entità; mi sembra una posizione onestamente un po' ruffiana nei
confronti del populismo dilagante che vi è su questi temi.
Io penso che chi
vuole dettare ricette per lavorare nell'amministrazione comunale degli enti
locali, fermo restando, appunto, che abbiamo un programma ben definito e che è
questo che va assicurato ai cittadini, deve capire che oggi le vere emergenze
della nostra città, in particolare, e di tutte le città, in generale, sono il
lavoro e la creazione di occasioni di crescita economica; prima di tutto, di
resistenza delle piccole e medie imprese o di quei soggetti che, ancora oggi,
hanno la possibilità di avere un lavoro e poi creare, semmai, le condizioni di
ripresa economica delle città, incentivando gli appalti, aiutando ed
incentivando i sistemi di servizi sociali per fare da paracadute alle
tantissime situazioni di difficoltà economica; investendo sui soggetti su cui
si sta lavorando, cercando, anzi, di snellire le pratiche burocratiche, di
portarle a compimento entro il più breve tempo possibile e che possano
sviluppare energie, oltreché nuove risorse economiche, come tutta la serie di
progetti sul fotovoltaico o di bandi come il Gruppo di azione costiera, e di
pressare affinché si realizzino al più presto le zone franche.
Questi sono i sistemi e le procedure su cui,
chiunque si senta impegnato nell'amministrazione comunale, deve ora pigiare
l'acceleratore, perché forse è venuto il momento di dedicarsi meno ai proclami,
agli spot ed ai messaggi e, invece, dedicarsi a tanto lavoro e pressare
affinché le pratiche siano molto più snelle ed efficaci, e poi sarà fin troppo
facile promuovere l'attività dell'amministrazione comunale, parlare bene dei
risultati raggiunti e guardare al futuro con maggiori prospettive.