Respingo le
accuse mosse dal consigliere comunale Francesco Aiello a proposito della
sospensione dei lavori di pavimentazione di Via Cavour. Sui lavori di restyling di Via Cavour
questa amministrazione non solo non ha nulla da
nascondere, ma si aspetta il plauso della città per avere applicato il
protocollo Carlo Alberto Dalla Chiesa, in forza del quale non solo le ditte
appaltanti, ma anche quelle che forniscono i materiali e i mezzi sono
sottoposte a previa verifica e a nulla osta della Prefettura.
Nel caso
specifico si è verificato ciò che si verifica in numerosissimi appalti: la
ditta che si è aggiudicata la gara ha chiesto l’autorizzazione ad acquistare la
pietra lavica da una ditta di Catania e la Prefettura ha comunicato al Comune
che a carico di quella ditta erano stati rilevati elementi di criticità. Il
Comune ha ricevuto l’informativa interdittiva della Prefettura il 5 novembre,
e il 6 novembre il rup ha revocato l’autorizzazione al contratto di
fornitura della pietra. Trattandosi di una normale prassi amministrativa, che
comunque non ha determinato l’interruzione dei lavori, non abbiamo ritenuto di
dover fare un comunicato. Se lo avessimo fatto, avremmo dovuto sottolineare
che, correttamente, avevamo applicato il protocollo Dalla Chiesa. Noi non siamo
come certe amministrazioni del passato, che affidavano le gare per il porto di
Scoglitti a ditte in odore di mafia.
Le dichiarazioni di Aiello
sono diffamatorie, e saranno oggetto di querela perché hanno leso l’immagine
dell’Ente, dal momento che collegano l’applicazione del protocollo alla
sospensione dei lavori di pavimentazione, che è invece dovuta a tutt’altra
motivazione. Già in occasione della presentazione del progetto di restyling,
infatti, l’amministrazione comunale si era impegnata con i commercianti a
sospendere gli interventi di pavimentazione durante le festività natalizie, al
fine di non disturbare gli acquisti, che tradizionalmente in quel periodo
subiscono un’impennata. Per evitare ogni equivoco, la sospensione era stata
addirittura prevista nel capitolato d’appalto. Ora Aiello, che come al solito
mesta nel torbido, vorrebbe far credere che la stessa è stata causata da un
blitz della Dia. E poi saremmo noi gli imbonitori! Per convincerlo che quanto
da lui affermato è falso che dovremmo fare, venir meno a quell’impegno, far
riprendere i lavori e rovinare il Natale ai commercianti? Si metta il cuore in
pace: noi manterremo gli impegni assunti e continueremo ad operare nella
massima trasparenza e nel pieno rispetto delle leggi.