Esprimo la mia personale solidarietà e quella dell'intera città di Vittoria al vice questore Giovanni Giudice che, apprendo dai giornali, era nel mirino di
alcuni elementi della criminalità organizzata gelese quando dirigeva il Commissariato di quella città. Conosco bene le elevate capacità del
vicequestore Giudice e mi rendo conto di quanto, per questo, possa essere
risultato inviso alla mafia. So anche, però, che Giovanni Giudice non si
lascerà intimidire da tali azioni criminali e continuerà a svolgere il suo
delicato compito con la diligenza e la fermezza di sempre.